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Recensione Galaxy Z Fold6: il miglior smartphone pieghevole del mercato

Potente, meravigliosamente costruito e con un'incredibile versatilità di utilizzo. Samsung ha fatto centro, peccato solo per il prezzo di listino.
Di Saverio Alloggio 19 Luglio 2024
Galaxy Z Fold6 recensione

Galaxy Z Fold6 è semplicemente il miglior smartphone pieghevole del mercato. Ci sentiamo di poterlo affermare dopo diversi giorni in sua compagnia, che hanno confermato l’incredibile lavoro svolto dall’azienda sudcoreana. Il nuovo pieghevole a libro di Samsung è riuscito a compiere un ulteriore step evolutivo in praticamente qualsiasi ambito: è più potente, offre una migliore qualità costruttiva e mette a disposizione una versatilità di utilizzo che non ha eguali sul mercato. Samsung ha decisamente svolto i compiti a casa in questi ultimi 12 mesi.

C’è però un aspetto da non sottovalutare. Per portarselo a casa sono necessari almeno 2.099 euro, che possono diventare 2.459 euro per la variante da 12 Gigabyte di Ram e 1 Terabyte di memoria interna. Cifre decisamente molto alte, che rappresenteranno un inevitabile freno a livello commerciale. Ed è evidentemente questo l’unico vero difetto di uno smartphone che, a conti fatti, sfiora la perfezione.

I bordi piatti fanno la differenza

Esteticamente lo Z Fold6 sembra essere cambiato poco, ma in realtà non è così. Sono stati infatti introdotti i bordi piatti e questo fa tutta la differenza del mondo nella quotidianità. Lo smartphone si tiene molto meglio tra le mani, risulta meno scivoloso e non è utopistico pensare di poterlo utilizzare senza cover. Un dettaglio non da poco per un prodotto che rimane comunque ingombrante oltre che molto spesso (12,1 millimetri da richiuso).

Galaxy Z Fold6 recensione

Galaxy Z Fold6

Questo rimane dunque un aspetto da prendere in considerazione in fase d’acquisto. Galaxy Z Fold6 può dar fastidio in tasca, entra a fatica nelle borsette più piccole e potrebbe non adattarsi agli scompartimenti della propria automobile. Complessivamente il lavoro costruttivo è stato comunque eccezionale, con la scocca realizzata interamente in metallo e alluminio, in grado peraltro di garantire l’impermeabilità. Importante, infine, sottolineare anche il miglioramento del meccanismo della cerniera, che appare decisamente più solido e preciso nell’apertura e nella chiusura.

Da richiuso si riesce comunque a utilizzare con una sola mano. Sulla parte esterna è stato incastonato uno schermo da 6,2 pollici con un rapporto di forma in 23.1:9. Si tratta dunque di un pannello stretto e alto, che permette di servirsi dello Z Fold6 di Samsung come fosse uno smartphone dal design classico. Siamo peraltro di fronte a un display Dynamic AMOLED 2X, con frequenza d’aggiornamento a 120 Hertz: qualità visiva è davvero molto elevata, la visibilità all’aperto è praticamente perfetta così come gli angoli di visuale.

Letteralmente stupendo lo schermo pieghevole interno da 7,6 pollici. Realizzato anch’esso con la tecnologia Dynamic AMOLED 2X, offre una qualità visiva eccezionale. La piega al centro in corrispondenza della cerniera è sempre meno percettibile, anche al tatto. Senza soluzione di continuità gli angoli di visuale, perfetta la visibilità sotto la luce diretta del sole. Avere a disposizione un pannello di questo tipo in mobilità è certamente uno dei valori aggiunto di questo prodotto, anche perché è compatibile anche con la S-Pen, che permette di trasformare lo Z Fold6 in un vero e proprio blocco note digitale.

L’intelligenza artificiale è ancora acerba

La parte software è affidata ad Android 14, personalizzato con la OneUI 6.1.1. Samsung è riuscita a esaltare i due schermi, con una serie di funzionalità infinite in grado di sfruttarli. L’azienda sudcoreana ha inoltre messo a punto un multitasking reale per sfruttare l’ampio schermo interno, con sempre più app di terze parti in grado di supportarlo. Il tutto senza dimenticare Samsung DeX, un vero e proprio game changer: basta collegare lo Z Fold6 a un monitor esterno (sia wireless che in modalità cablata) per avere accesso a un’esperienza desktop su base Android, con anche la possibilità di collegare via bluetooth tastiera e mouse. Una grande utilità.

Galaxy Z Fold6 recensione

Galaxy Z Fold6

Discorso differente per l’intelligenza artificiale generativa. Le funzionalità mosse dagli algoritmi sono davvero tantissime, molte delle quali però ancora molto acerbe. Pensiamo, ad esempio, alla traduzione in tempo reale delle telefonate: l’idea è potenzialmente geniale, ma all’atto pratico la voce robotica che mette in pratica questa modalità è davvero macchinosa e poco naturale, oltre che ancora molto indietro rispetto alla lingua italiana. Ma questo vale anche per la trascrizione delle conversazioni o per la traduzione dei testi.

La piena funzionalità è ovviamente garantita da una piattaforma hardware di alto livello. C’è lo Snapdragon 8 Gen.3 di Qualcomm (in una versione realizzata ad hoc per Samsung), abbinato a 12 Gigabyte di Ram. Tutto risulta fluido e scattante, anche nel corso di operazioni complesse come possono essere i videogiochi. In particolare, stupisce la capacità dello smartphone di dissipare il calore in maniera efficace, un aspetto non così scontato considerando il particolare design. Non manca il supporto alla rete 5G, la presenza del Bluetooth 5.3, dell’NFC per i pagamenti in mobilità e del Wi-Fi 6e.

Ottima l’autonomia. La batteria da 4.400 mAh permette di chiudere agevolmente la giornata. C’è comunque la ricarica rapida a 25 Watt, che permette di portare di passare da 0% al 50% in appena 30 minuti. Nonostante l’amperaggio sia rimasto identico allo Z Fold5, l’autonomia è nettamente migliorata, probabilmente complice il minor dispendio energetico richiesto dal processore.

Un netto passo in avanti a livello fotografico

La presenza dello Snadpragon 8 Gen.3 fa la differenza anche in ambito fotografico, grazie all’evoluzione dell’ISP. Sia chiaro, non siamo in presenza di un “cameraphone”, ma il passo in avanti rispetto alla precedente generazione è stato netto nonostante i sensori siano praticamente identici (ad eccezione dell’ultra grandangolo da 12 Megapixel, che presenta un sensore completamente rinnovato).

Siamo dunque difronte a un ottimo smartphone pieghevole in quanto a fotocamere, soprattutto grazie all’elaborazione software delle immagini che, in condizioni di necessità di HDR spinte, riesce a tirar fuori immagini ben saturate, molto contrastate e dalle tonalità naturali. Merito anche dell’alta risoluzione garantita dalla fotocamera principale da 50 Megapixel, che ha una capacità incredibile di tirar fuori dettagli anche in notturna.

In generale, in condizioni di buona luminosità, le foto sono di buona qualità anche con grandangolo e teleobiettivo (10 Megapixel, zoom ottico 3X), sfruttando peraltro una gestione della gamma dinamica davvero convincente, così come il bilanciamento dei colori. I due sensori secondari perdono un po’ in notturna, ma siamo comunque su un buon livello. Certo, probabilmente il passo successivo dovrà essere quello di portare la linea Galaxy Z Fold al livello dei concorrenti premium in ambito fotografico. Una sfida non semplice da affrontare, considerando i limiti imposti dal design a libro.

Buoni anche i video, che possono essere registrati fino alla risoluzione massima di 8k a 24 fps. Finalmente è possibile registrare in 4K a 60 fps con tutte le fotocamere, a differenza di quello che accadeva con la generazione precedente. Infine, una piccola chicca software garantita da Galaxy AI: Z Fold6 dispone dello slowmotion istantaneo su tutti i video, con la differenza che ora si possono salvare le clip.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistare Galaxy Z Fold6?

Z Fold6 è uno smartphone complessivamente meraviglioso, ma non è per tutti. Si rivolge evidentemente a una nicchia, considerando l’importante prezzo di vendita e le dimensioni complessive. Siamo certi che si svaluterà sul mercato come già accaduto con le precedenti generazioni, ma oggi la situazione in fase d’acquisto è questa.

Samsung ha prodotto un capolavoro. Staremo a vedere se il mercato lo recepirà.

Pubblicato il 19 Luglio 2024
Saverio Alloggio
Saverio Alloggio

Sono nato nel 1990 e ho vissuto da adolescente l’arrivo degli smartphone. La mia passione per la tecnologia è nata però ben prima, iniziando ad assemblare computer in quinta elementare. Circuiti e schede di rete mi hanno affascinato da quando ne ho memoria. È stato il 2007 però l’anno della svolta: sono stato tra i pochi italiani (rispetto ai numeri...Leggi tutto

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