Dal 2 febbraio 2025 sono ufficialmente scattate le prime restrizioni imposte dall’AI Act, ovvero il regolamento approvato dall’Unione Europea in materia di intelligenza artificiale. Tutte le aziende che non rispetteranno tali disposizioni, potranno rischiare sanzioni decisamente elevate, che arriveranno fino al 7% del loro fatturato globale annuo.
Prima di entrare nel dettaglio di queste restrizioni, è d’obbligo capire cosa è l’AI Act di cui si sta tanto parlando in questi giorni.
L’AI Act dell’UE è entrato in vigore il 1° agosto 2024 e i suoi requisiti verranno applicati in modo progressivo, con la maggior parte delle disposizioni che saranno implementate entro il 2 agosto 2026.
Si tratta di un regolamento redatto dall’Unione Europea che va ad interessare tutte le aziende che operano in materia di intelligenza artificiale, che ha sostanzialmente lo scopo di proteggere al massimo la privacy degli utenti e non solo. Tra i requisiti presenti all’interno di questo regolamento troviamo il divieto di utilizzare sistemi di intelligenza artificiale che coinvolgono pratiche proibite, oltre ad imporre ai fornitori e agli utilizzatori di tali sistemi di intelligenza artificiali di adottare misure per garantire che il loro personale abbia un’adeguata “alfabetizzazione” in materia di AI.
L’AI Act dell’UE definisce l’alfabetizzazione in AI come le competenze, le conoscenze e la comprensione necessarie per facilitare un uso informato dei sistemi AI e per acquisire consapevolezza sulle opportunità e sui rischi dell’intelligenza artificiale, nonché sui potenziali danni che essa può causare. L’obbligo di alfabetizzazione in AI previsto dall’AI Act dell’UE si applica a tutti i sistemi di intelligenza artificiale, indipendentemente dal livello di rischio che essi presentano.
Dal 2 febbraio 2025 l’AI Act impone il divieto verso i sistemi AI ritenuti a “rischio inaccettabile” verso la sicurezza e la privacy dei cittadini. Nello specifico, uno dei divieti più importanti riguarda l’uso di sistemi di identificazione biometrica in tempo reale negli spazi pubblici, una decisione dovuta per evitare possibili ripercussioni nella violazione della privacy.
Di seguito, vediamo cosa impone l’Articolo 5 dell’AI Act entrato in vigore, che si applica sia ai fornitori che agli utilizzatori di sistemi di intelligenza artificiale e vieta l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’uso di:
Al momento, comunque, l’AI Act prevede delle eccezioni e deroghe, sopratutto per le forze dell’ordine, che in alcuni casi specifici (prevenzione di minacce per la sicurezza, reati gravi, ricerca di persone scomparse) avranno comunque la possibilità di sfruttare il riconoscimento tramite identificazione biometrica.
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